Banco di Napoli S.p.A. è una banca italiana che nel 2002 è stata acquisita dal Gruppo Sanpaolo IMI, divenendo Sanpaolo Banco di Napoli S.p.A. In seguito alla fusione tra Banca Intesa e Sampaolo IMI avvenuta nel 2006, la banca, parte del gruppo Intesa Sanpaolo, ha ripreso il nome di Banco di Napoli.
Il Banco di Napoli rientra tra le banche convenzionate con l’INPDAP per offrire ai dipendenti e pensionati pubblici finanziamenti a tasso agevolato.
A partire dal 1° gennaio 2012 l’INPDAP è stato soppresso ed è confluito nell’INPS nell’ambito della riforma del sistema pensionistico italiano attuata dall’allora Governo Monti. Quando parliamo di INPDAP ci riferiamo quindi all’INPS Gestione Dipendenti Pubblici ex-INPDAP.
I dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione ex-INPDAP hanno la possibilità di ottenere prestiti a condizioni agevolate in due modi. La prima possibilità è quella di accedere ai prestiti erogati direttamente dall’ente pensionistico tramite il suo Fondo Rischi. La seconda è quella di richiedere un prestito a una delle banche che hanno stretto una convenzione con l’INPDAP, tra cui il Banco di Napoli.
I prestiti erogati dal Banco di Napoli in convenzione con l’INPDAP prevedono la modalità della cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Questo vuol dire che il richiedente può ottenere un prestito a rata fissa e l’importo della rata mensile non può eccedere il valore di un quinto dello stipendio netto o della pensione netta mensile. Il rimborso delle rate avviene in modo automatico tramite trattenuta sulla busta paga o sul cedolino della pensione.
Vediamo meglio le caratteristiche dei finanziamenti offerti dal Banco di Napoli agli iscritti alla gestione INPDAP.
Nome: Prestito Dipendenti Pubblici
Tipologia: prestito personale con cessione del quinto dello stipendio
Finalità: esigenze di carattere personale e familiare. Si tratta di un prestito non finalizzato quindi i soldi ottenuti con il finanziamento possono essere spesi come si vuole.
Requisiti: possono ottenere questo prestito i dipendenti pubblici iscritti alla Gestione ex INPDAP. Esistono dei requisiti aggiuntivi nel caso in cui i dipendenti pubblici siano stipendiati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Solamente in questo caso il dipendente deve avere cittadinanza italiana, età compresa tra 18 e 66 anni, contratto di lavoro a tempo indeterminato da almeno 12 mesi e non deve essere in aspettativa, malattia o infortunio, in stato di gravidanza o maternità, e non deve aver ricevuto delle sanzioni disciplinari.
Importo: il finanziamento può andare da un minimo di 4.800 euro a un massimo di 75.000 euro.
Durata: da 24 a 120 mesi, quindi da 2 a 10 anni
Rata: le rate sono mensili e fisse. L’importo della rata mensile va da un minimo di 100 euro a un massimo di un quinto del valore dello stipendio netto mensile. Il pagamento delle rate avviene tramite trattenuta in busta paga.
Tasso di interesse: i tassi di interesse variano a seconda età del richiedente, della sua anzianità lavorativa e della durata del finanziamento. Si va da un tasso minimo di 8,09% a un massimo di 9,82%.
Assicurazione: è obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa vita e contro il rischio di perdita del lavoro.
Documentazione: per fare domanda bisogna presentare un documento di identità, il codice fiscale, l’ultima busta paga, il Certificato Dimostrativo della Retribuzione o la Comunicazione di Quota Cedibile. I dipendenti pubblici MEF devono fare richiesta in filiale tramite procedura telematica.
Nome: Prestito Pensionati INPS
Tipologia: prestito personale con cessione del quinto della pensione. Non essendo un finanziamento finalizzato, i soldi possono essere spesi a piacimento e non solamente per l’acquisto di un determinato bene o servizio.
Requisiti: pensionati pubblici INPS ed ex INPDAP, con trattamento pensionistico in corso, che non abbiano altri prestiti con cessione del quinto in essere, con un’età massima di 83 anni non compiuti al momento della richiesta un’età massima di 85 anni alla scadenza del finanziamento.
Importo: si possono ottenere da un minimo di 3.600 euro a un massimo di 75.000 euro.
Durata: da 2 a 10 anni (cioè da 24 a 120 mesi)
Finalità: esigenze di carattere personale e familiare
Rata: le rate sono mensili e fisse. L’importo della singola rata va da un minimo di 80 euro a un massimo di un quinto della pensione netta mensile. Il rimborso avviene tramite trattenuta mensile sulla pensione.
Tasso di interesse: il tasso è fisso ed è differente a seconda dall’età del pensionato richiedente e della durata del prestito. I tassi possono variare da un minimo di 5,80% a un massimo di 12,39%.
Assicurazione: il richiedente deve sottoscrivere una copertura assicurativa sulla vita contro il rischio di morte.
Documentazione: quando si presenta la domanda si devono allegare un documento di identità, il codice fiscale e la Comunicazione di Quota Cedibile.