Prima di approfondire il tema dei prestiti INPDAP con cessione del quinto, facciamo una piccola premessa.
A partire dall’1 gennaio 2012 l’INPDAP ha cessato di esistere e tutte le sue funzioni e competenze sono state passate all’INPS, che ha istituito la Gestione Dipendenti Pubblici. La soppressione dell’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica è stata attuata dal governo Monti nell’ambito della manovra finanziaria 2012 con lo scopo di contenere la spesa pubblica e armonizzare il sistema previdenziale italiano, accorpando la gestione nell’INPS.
Quando parliamo di INPDAP ci rivolgiamo quindi alla Gestione ex-INPDAP dell’INPS.
La cessione del quinto è una particolare forma di prestito personale a tasso fisso in cui l’importo della rata da pagare non può eccedere il valore di un quinto dello stipendio netto o della pensione netta mensile.
Il nome di questo tipo di prestiti deriva appunto dal fatto che la rata del prestito non può essere superiore a 1/5 dello stipendio o della pensione.
Inoltre con la cessione del quinto il pagamento della rata avviene ogni mese tramite trattenuta direttamente sulla busta paga o sulla pensione. Quindi invece di pagare le rate alla banca o società finanziaria, per i dipendenti e pensionati pubblici il prestito iene rimborsato attraverso trattenute direttamente sulla busta paga o sul cedolino della pensione.
L’INPS Gestione ex-INPDAP offre ai dipendenti e pensionati pubblici e statali la possibilità di richiedere prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Vediamo meglio tutte le caratteristiche di questi prestiti, quali sono i requisiti, come avviene il calcolo della rata, come farne richiesta.
Prestito con cessione del quinto erogato direttamente dall’INPDAP ai dipendenti e ai pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, indipendentemente dal tipo di contratto e dall’anzianità lavorativa o pensionistica. La durata può essere di 1, 2, 3 o 4 anni. Il tasso di interesse è fisso e pari al 4,25%, a cui vanno aggiunte poi spese di amministrazione (0,50%) e premio fondo rischi. Per il prestito annuale si può chiedere a prestito un importo pari al massimo di una mensilità nella dello stipendio o della pensione. Per i prestiti biennali si può chiedere al massimo una cifra pari a due stipendi o due pensioni mensili. Per i prestiti triennali l’importo non può eccedere le tre mensilità nette di stipendio o pensione. Per i prestiti quadriennali l’importo massimo è di quattro mensilità nette.
Anche questo prestito viene erogato direttamente dall’INPDAP, però la durata è maggiore, può essere di 5 o 10 anni. Esistono però dei requisiti di anzianità. Questo prestito personale, sempre con la modalità della cessione del 5°, può essere richiesto da dipendenti pubblici con contratto di lavoro a tempo indeterminato e quattro anni di anzianità e pensionati con almeno quattro anni di versamenti contributivi. Inoltre possono essere richiesti dai dipendenti pubblici e statali con contratto a tempo determinato solo se accettano di porre il loro TFR (trattamento di fine rapporto) a garanzia della restituzione del prestito. Si tratta di prestiti finalizzati in quanto la somma ricevuta deve essere utilizzata per finanziare spese precise, come il matrimonio, spese di manutenzione ordinaria dell’abitazione, installazione di impianti fotovoltaici, acquisto auto, nascita di un figlio, protesi dentarie e cure odontoiatriche e altri casi specifici. L’importo è variabile a seconda della tipologia di spesa da finanziare con il prestito. Il tasso è fisso e pari al 3,50%, a cui vanno aggiunte le spese amministrative pari allo 0,50% e il premio fondo rischi. Il rimborso avviene con rata mensile, attraverso trattenuta sulla busta paga o sulla pensione. L’importo della rata non può superare 1/5 della retribuzione mensile netta.
Questi prestiti vengono erogati da banche e società finanziarie convenzionate con l’INPDAP, che fa da garante per la restituzione dell’importo ricevuto. Possono richiedere questo prestito solamente i dipendenti pubblici e statali ancora in servizio, con almeno quattro anni di anzianità contributiva. La durata è quinquennale o decennale. La restituzione del prestito avviene con cessione del quinto dello stipendio, tramite trattenuta in busta paga. L’importo della rata non può eccedere il quinto della retribuzione netta mensile. I tassi di interesse variano a seconda della banca o finanziaria in convenzione con l’INPDAP.
Per fare domanda di uno di questi prestiti è possibile collegarsi all’area riservata ex-INPDAP oppure chiedere alla propria sede territoriale di competenza.