Le informazioni di seguito riportate si riferiscono al vecchio regolamento in vigore dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2022.
I mutui INPDAP, o meglio i mutui erogati dall’INPS Gestione Dipendenti Pubblici ex-INPDAP, sono mutui ipotecari che vengono concessi per l’acquisto della prima casa per la manutenzione o ristrutturazione della prima casa, per l’acquisto di un box o posto auto. Dal 2019 è inoltre possibile richiedere mutui anche per la partecipazione corsi e master universitari.
La durata del mutuo, cioè il numero di anni in cui va restituita la somma ricevuta, può essere di 10, 15, 20, 25 o 30 anni.
Possono essere richiesti mutui a tasso fisso o a tasso variabile. I tassi di interesse sono differenti nei due casi.
L’importo massimo che è possibile richiedere è di 300.000 euro. Inoltre l’importo erogabile non può essere superiore al valore di perizia dell’immobile. All’atto della compravendita, il prezzo della casa non può essere inferiore all’importo richiesto con il mutuo.
La cifra varia però a seconda della finalità del mutuo:
L’importo della rata annuale non può essere superiore alla metà del reddito annuo imponibile dell’intero nucleo familiare del richiedente, come risulta dall’ultima dichiarazione dei redditi o dall’ultimo CUD. Per sapere come effettuare il calcolo della rata, visitare la sezione “Simulazione Piano di Ammortamento“.
Il pagamento delle rate del mutuo deve avvenire tramite addebito su conto corrente per i mutui a tasso fisso e tramite MAV (Mediante Avviso) di tipo bancario o postale negli altri casi.
Fino al 31/05/2015 i MAV precompilati venivano inviati a casa al mutuatario direttamente dall’INPS. A partire dal 01/06/2015, invece, i MAV per il pagamento delle rate del mutuo vanno scaricati direttamente online. Per farli bisogna essere registrati al sito inps.it ed essere muniti dell’apposito pin. In questo modo si possono visualizzare e stampare i MAV direttamente dall’area riservata.
Sull’importo che viene erogato con il mutuo vengono trattenute anticipatamente delle spese di amministrazione pari allo 0,50% dell’importo mutuato.
In aggiunta, restano a carico del richiedente le spese per gli onorari professionali dei tecnici incaricati ad effettuare le perizie, e le spese per il compenso del notaio (comprese le spese di registrazione e copia degli atti) e le spese per l’iscrizione ipotecaria. Va aggiunto poi il costo dell’assicurazione.
Per richiedere il mutuo bisogna essere iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS.
I mutui sono rivolti a pensionati e dipendenti pubblici con un’anzianità di iscrizione di almeno tre anni.
Nel caso di dipendenti pubblici in attività, devono avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Il mutuo è concesso solamente per l’acquisto della prima abitazione.
La casa per cui si richiede il mutuo deve essere ubicata sul territorio italiano.
Essendo un mutuo per acquisto prima casa, i richiedenti (o i componenti del suo nucleo familiare) non devono possedere abitazioni in Italia, salvo alcune casistiche dettagliate nel regolamento, cioè:
Può richiedere il mutuo anche il figlio di un dipendente o pensionato pubblico, nel caso in cui voglia creare un suo nuovo nucleo familiare.
Può richiedere il mutuo chi, nonostante sia proprietario di una casa, ne è stato privato a seguito di una provvedimento del giudice in una causa di separazione.
Può richiedere il mutuo anche chi è comproprietario di un appartamento, per l’acquisto delle residue quote di proprietà da soggetti estranei al proprio nucleo familiare.
Chi richiede il mutuo deve stipulare una polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile. Nella polizza il valore dell’immobile da dichiarare è quello inserito nella perizia.
Oltre all’assicurazione, a garanzia del capitale ricevuto, viene iscritta un’ipoteca volontaria di primo grado sulle unità immobiliari oggetto del finanziamento, per un valore pari a due volte l’importo ricevuto.
Per richiedere un preventivo o maggiori informazioni è possibile recarsi Direzione Provinciale INPS preposta alla Gestione Dipendenti Pubblici ex-INPDAP della propria città. Per maggiori dettagli consultare la sezione “Sedi INPS Gestione ex-INPDAP”.
La richiesta del mutuo INPS per i dipendenti e pensionati pubblici ex-INPDAP va effettuata in periodi precisi. La domanda, insieme a tutta la documentazione richiesta opportunamente compilata, va infatti inviata tra il 15 gennaio e il 10 ottobre di ogni anno.
La richiesta per ottenere il mutuo può essere effettuata solamente per via telematica, come è stato stabilito dalla Determinazione Presidenziale n. 95/2012
Solitamente vengono accolte tutte le domande di mutuo che rispettino i requisiti previsti. Tuttavia se ci sono dei limiti nel budget che l’Ente può erogare sotto forma di mutuo, vengono istituite delle apposite graduatorie, come previsto dall’articolo 13 del Regolamento. I criteri per la determinazione delle posizioni in graduatoria tengono conto della composizione del nucleo familiare e del reddito imponibile.
Si possono consultare le graduatorie in questa sezione del sito inps.it selezionando nel menu a sinistra la propria Regione e Città.
Secondo l’articolo 20 del Regolamento è possibile richiedere la surroga del mutuo.
L’articolo 23 del Regolamento prevede la possibilità di rinegoziare il mutuo in merito al capitale residuo solo nei casi di grave malattia del mutuatario che ne abbia ridotto le capacità economiche o in caso di decesso del mutuatario.
L’articolo 25 del Regolamento prevede che possa essere richiesta la sospensione del pagamento per un massimo due rate e solamente nel caso di grave malattia del mutuatario che ne abbia ridotto la capacità economica, in caso di decesso del mutuatario o di perdita del lavoro o messa in cassa integrazione del coniuge non iscritto all’INPDAP.
Nel caso in cui il mutuatario (cioè la persona che usufruisce del mutuo) muoia, è consentita l’erogazione del mutuo al coniuge superstite.
Guida per la compilazione della domanda telematica
Il nuovo regolamento per l’erogazione dei mutui ipotecari agli iscritti alla Gestione ex INPDAP è entrato in vigore in data 1 gennaio 2019 ed è valido anche nel 2020, 2021 e 2022. Il testo del nuovo regolamento può essere consultato qui.