A partire dal 1 gennaio 2012 l’INPDAP è stato soppresso e tutte le sue competenze sono state cedute all’INPS, che ha istituito la Gestione Dipendenti Pubblici. Questa riforma è stata attuata dal governo Monti con la manovra finanziaria 2012.
I prestiti in precedenza erogati dall’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, vengono ora gestiti dalla Gestione ex-INPDAP dell’INPS.
Vediamo quali sono le possibilità di accesso al prestito ex-INPDAP per i dipendenti e pensionati delle forze armate e delle forze dell’ordine italiane. Ma prima facciamo un breve excursus per classificare i corpi delle forze dell’ordine, armate e di Polizia italiane.
Le Forze dell’Ordine in Italia hanno il compito di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini.
Le Forze dell’Ordine italiane sono cinque:
A queste si aggiungono poi:
Sotto l’etichetta di Forze Armate (FF.AA.) rientrano invece le componenti militari della Repubblica Italiana. Le Forze Armate italiane sono quattro e dipendono dal Ministero della Difesa:
Fatta questa premessa analizziamo le possibilità di accesso al credito offerte ai dipendenti e pensionati della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, ai militari dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica.
L’INPS Gestione ex-INPDAP offre prestiti e finanziamenti in due modi: tramite il suo Fondo Credito, a cui possono accedere i dipendenti e pensionati pubblici e statali iscritti alla Gestione Unitaria Autonoma delle Prestazioni Creditizie e Sociali, oppure tramite convenzioni stipulate con banche e società finanziarie.
Il personale delle Forze Armate (Esercito, Marina Militare, Aeronautica), dell’Arma dei Carabinieri, delle forze di polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria) e ad ordinamento militare (Guardia di Finanza) e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, possono richiedere tre tipologie di prestiti personali: piccolo prestito, prestito pluriennale diretto o prestito pluriennale garantito.
Vediamo meglio le loro caratteristiche in termini di requisiti, importo, durata, calcolo rata, tasso di interesse.
Prestito erogato direttamente dall’INPS Gestione Dipendenti Pubblici. Possono accedervi sia i dipendenti che i pensionati delle forze armate e delle forze dell’ordine iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. La domanda per chi è ancora in servizio deve essere presentata dall’Amministrazione di competenza, mentre per i pensionati può essere presentata solo online. Si tratta di un prestito personale con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, di durata 1, 2, 3 o 4 anni. Il rimborso delle rate avviene tramite trattenuta in busta paga o sulla pensione. Per quanto riguarda l’importo ottenibile, dipende dalla durata del prestito. Per un prestito annuale si può ottenere al massimo l’importo dello stipendio o della pensione netta mensile. Nel caso di prestito biennale l’importo di due mensilità, nel caso di prestito triennale tre mensilità e nel caso del quadriennale quattro mensilità nette. Il tasso di interesse è del 4,25% a cui vanno poi aggiunte lo 0,50% di spese di amministrazione e il costo del premio Fondo Rischi.
Sono prestiti finalizzati, in cui cioè l’importo ottenuto deve essere utilizzato per finanziare l’acquisto di un determinato bene o servizio. La modalità è sempre quella della cessione del quinto dello stipendio o della pensione, in cui il pagamento delle rate avviene con trattenuta sullo stipendio o sulla pensione. Può essere richiesto solo dagli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Per i dipendenti in servizio occorre avere un contratto a tempo indeterminato e aver maturato quattro anni di anzianità di servizio e quattro anni di versamenti contributivi nella Gestione Unitaria. Per i dipendenti che hanno un lavoro a tempo indeterminato, possono accedere ai prestiti solo se lavorano da almeno tre anni e devono però cedere il TFR a garanzia della restituzione della somma ottenuta. La durata può essere di 5 anni (in questo caso si devono versare 60 rate mensili) o 10 anni (rimborso in 120 rate mensili). Come detto l’importo della rata non può essere superiore a un quinto dello stipendio netto o della pensione netta. Il tasso di interesse annuo è del 3,5% (+0,5% spese amministrative + premio fondo rischi). La domanda può essere presentata solamente in via telematica.
Si tratta di prestiti concessi da banche e società finanziarie che hanno stipulato una convenzione con la Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS. Il prestito viene però garantito dall’INPS ex-INPDAP contro il rischio di morte, di cessazione dal servizio senza diritto a pensione e di riduzione dello stipendio del richiedente. La formula è quella del prestito con cessione del quinto dello stipendio, con trattenute direttamente in busta paga per il rimborso delle rate. Possono essere richiesti dai dipendenti delle forze dell’ordine e armate che siano ancora in servizio, che siano iscritti alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali e che abbiano versato almeno 4 anni di contributi, o 2 nel caso di invalidi, militari mutilati di guerra o decorati al valore militare. La durata del prestito può essere quinquennale (60 rate mensili) o decennale (120 rate mensili). Il tasso di interesse, il TAN e il TAEG dipendono dalle proposte di prestito convenzionato offerte delle varie banche. A questi vanno aggiunti lo 0,5% di spese di amministrazione e il premio compensativo per rischio di insolvenza (1,5% per prestiti di 5 anni e 3% per i prestiti di 10 anni). La domanda deve essere presentata tramite l’Amministrazione di competenza.