L’INPDAP offre agli iscritti all’ente la possibilità di ottenere dei prestiti per sostenere le spese del matrimonio. A partire dal 1/1/2012 l’INPDAP ha cessato di esistere per effetto del DL 201/2011 poi convertito nella Legge 214/2011, e tutte le sue funzioni sono state passate all’INPS. Ora quindi i prestiti per le nozze vengono erogati dall’INPS Gestione Dipendenti Pubblici ex-INPDAP.
Si tratta di un prestito finalizzato (o di scopo) in cui l’importo ricevuto può essere adoperato solamente per finanziare le spese delle nozze del dipendente o pensionato pubblico o statale iscritto alla Gestione ex-INPDAP o le spese per il matrimonio del figlio o della figlia dell’iscritto.
L’importo massimo che è possibile richiedere a prestito per pagare agli sposi le spese del matrimonio è di ventitremila euro, da rimborsare in 5 anni con 60 rate mensili.
Da notare che si tratta di un prestito con cessione del quinto. Questo significa che l’importo delle rate non può eccedere il valore di un quinto dello stipendio netto o della pensione netta mensile dell’iscritto all’INPDAP. E il rimborso delle rate avviene tramite trattenuta attuata direttamente in busta paga sullo stipendio o sulla pensione.
Riassumiamo meglio tutte le condizioni e le caratteristiche del finanziamento per il matrimonio proprio o dei propri figli.
Tipologia e finalità: prestito pluriennale finalizzato a sostenere le spese del matrimonio dell’iscritto alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali o di un suo figlio.
Chi lo eroga: il prestito può essere erogato o direttamente dall’INPS (in questo caso si tratta di prestiti pluriennali diretti) o in alternativa da banche e società finanziarie convenzionate (in questo secondo caso si parla di prestiti pluriennali garantiti).
Importo: l’importo massimo erogabile con il prestito è 23.000 euro. Si fa presente che se sia il genitore (padre o madre) che il figlio, entrambi iscritti alle Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali ex-INPDAP fanno richiesta per ottenere il prestito per lo stesso evento, comunque l’importo massimo erogabile non può eccedere i 23.000 euro.
Durata: 5 anni (prestito quinquennale)
Rate: il prestito va restituito in 60 rate mensili. Per il calcolo della rata, il valore della rata mensile da rimborsare non può essere maggiore di un quinto dello stipendio o della pensione del richiedente, al netto delle ritenute. Il rimborso delle rate avviene mensilmente tramite trattenuta diretta sullo stipendio o sulla pensione.
Tasso di interesse: i tassi possono cambiare a seconda che il prestito sia erogato direttamente dall’INPS o dalle finanziarie in convenzione. Nel primo caso il tasso di interesse nominale annuo è del 3,5% (a cui bisogna aggiungere i costi delle spese di amministrazione in misura pari allo 0,5% e il premio fondo rischi). Nel secondo caso il tasso varia a seconda dell’istituto di credito o della società finanziaria convenzionata che emette il finanziamento. Controllare sempre il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che deve essere obbligatoriamente indicato nel contratto di prestito.
Come richiederlo: la richiesta può essere effettuata solo online sul sito dell’INPS per via telematica. Per fare la domanda bisogna accedere all’area riservata INPS Gestione ex-INPDAP.
Documentazione: all’atto della presentazione della domanda di prestito vanno allegati dei documenti. Questi sono l’autocertificazione del matrimonio, che deve essere avvenuto da non oltre un anno ovvero dichiarazione sostitutiva di avvenute pubblicazioni, ove previste, in corso di validità e l’autocertificazione dello stato di famiglia ovvero autocertificazione che attesti il rapporto di parentela qualora il figlio non risulti compreso nello stato di famiglia.
Normativa e regolamento: le norme che regolamentano l’erogazione dei prestiti sono consultabili qui.
Modulistica: i moduli sono disponibili qui.