Alla fine di ogni anno l’INPS rende nota la percentuale di rivalutazione automatica (o “perequazione automatica”) da applicare alle pensioni degli iscritti alla Gestione ex-INPDAP.
Facciamo quindi chiarezza si questo argomento e vediamo quali sono le percentuali di aumento e come calcolare il nuovo importo della pensione.
Perequazione è un termine utilizzato nel settore pensionistico che serve per identificare il meccanismo di rivalutazione automatica delle pensioni al fine di adeguarle all’inflazione e quindi al costo della vita.
In pratica ogni anno l’INPDAP, e dal 1 gennaio 2012 l’INPS Gestione Dipendenti Pubblici (per via della soppressione dell’INPDAP dal 1/1/2012 e il conseguente passaggio di tutte le sue funzioni all’INPS), indica qual è la percentuale di aumento delle pensioni da applicare per fare in modo che possano mantenere costante il loro tenore di vita.
Il valore preso da riferimento per calcolare l’aumento del costo della vita è l’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Al termine di ogni anno il governo italiano emana un Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (DMEF) in cui viene indicata la “variazione previsionale”, in termini percentuali, che dovrà essere applicata al valore della pensione dei pensionati pubblici iscritti alla Gestione ex-INPDAP. La variazione previsionale è una stima provvisoria.
In seguito, quando viene ufficializzata la “variazione definitiva”, viene effettuato il cosiddetto “conguaglio”.
L’adeguamento del valore della pensione viene effettuato nel mese di gennaio.
Il conguaglio altro non è che la differenza tra la variazione previsionale e quella definitiva e può essere positiva o negativa.
Se il conguaglio è positivo, la differenza tra il valore previsto e quello definitivo viene aggiunto alla pensione del pensionato INPDAP, mentre se il conguaglio è negativo (cioè se l’importo definitivo è più basso di quello che era stimato), allora la differenza viene sottratta dal valore della pensione in un’unica soluzione.
Il conguaglio viene effettuato nel mese di gennaio.
L’aumento di perequazione automatica, già attribuito dal 1° gennaio 2023 in via provvisoria nella misura dello 7,3 %, è stato determinato in via definitiva nella misura dell’8,1 %.
Il relativo conguaglio, pari allo 0,8%, è stato applicato sulla rata delle pensione del mese di dicembre 2023.
L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2024 è pari al 5,4%.
Il trattamento minimo di riferimento per il 2024 è di 567,94 euro mensili, pari a 7.383,22 euro annui.