Per quanto riguarda i mutui ex INPDAP, cioè i mutui ipotecari edilizi erogati dall’INPS ai dipendenti e ai pensionati della Gestione Dipendenti Pubblici e ai lavoratori e pensionati pubblici di altre amministrazioni iscritti al Fondo Credito, c’è una novità per quanto riguarda il tasso di interesse fisso.
Con il nuovo regolamento, dal 1° luglio 2015 in poi, il tasso fisso era pari al 2,95%.
Ora, invece, tramite la Determinazione Presidenziale 25 maggio 2017, n. 89, l’INPS ha stabilito un nuovo metodo per il calcolo del tasso fisso, collegato al loan-to-value (LTV) e alla durata del finanziamento.
I nuovi tassi fissi entrano in vigore a partire dal 1° settembre 2017 per tutte le nuove richieste di mutui ipotecari o per le richieste di portabilità di un mutuo.
Chi invece aveva già un mutuo INPDAP a tasso fisso in essere precedente al 1/9/2017, può decidere se mantenere il suo vecchio tasso o fare domanda per l’ottenimento del nuovo tasso (a condizione di non essere morosi al momento della domanda). In questo secondo caso, la domanda va presentata online nell’area riservata agli iscritti ex INPDAP nel periodo compreso tra l’1 settembre e il 23 novembre 2017. La domanda può essere presentata anche per le domande di mutuo o di surroga del mutuo già presentate nei quadrimestri antecedenti il 1° luglio 2017 ma il cui iter non sia ancora stato perfezionato con il rogito.
Il nuovo metodo di calcolo per la determinazione del tasso di interesse fisso tiene in considerazione il valore del loan to value e la durata del finanziamento. Il loan-to-value (abbreviato LTV) consiste nel rapporto tra l’importo del mutuo concesso dall’ente e il valore dell’immobile come risultante dalla perizia estimativa dei tecnici INPS.
Di seguito la tabella con i valori per calcolare il tasso fisso:
Durata | LTV <= 50% | 50% < LTV < 80% | LTV > 80% |
Fino 10 anni | 1,15% | 1,33% | 1,73% |
Fino 15 anni | 1,51% | 1,69% | 2,20% |
Fino 20 anni | 1,65% | 1,83% | 2,38% |
Fino 25 anni | 1,97% | 2,03% | 2,65% |
Fino 30/35 anni | 1,97% | 2,03% | 2,65% |
Si precisa che nel caso in cui il richiedente, alla data di presentazione della domanda, abbia compiuto 65 anni, allora si applicano sempre i tassi relativi alla durata del mutuo fino a 15 anni.
La determinazione 89/2017 riguarda solamente il tasso fisso e non il tasso variabile. È infatti stato confermato il tasso variabile pari all’Euribor a 6 mesi, calcolato su 360 giorni, maggiorato di 200 punti base, rilevato al 30 giugno o al 31 dicembre del semestre precedente ed applicato sul debito residuo a tale data.